La Storia:
Il Kali è un’arte marziale la cui storia va di pari passo con quella del suo paese d’origine, le Filippine.
Vasta e difficile è la ricostruzione storica dell’evoluzione del Kali per via delle molteplici differenze multietniche presenti nel territorio.
Difficile è anche stabilire il significato del termine stesso. Le ipotesi sulla derivazione del nome “Kali” sono varie. In molti sostengono che il termine derivi da Kalis o Keris o Kris, la tipica spada filippina dalla lama ondulata, mentre altri lo associano alla Dea induista dall’omonimo nome.
Con il passare del tempo il Kali ha ricevuto un ulteriore sviluppo grazie alla diffusione negli USA. Dagli anni ’40 ai ’60 del secolo scorso, molti maestri emigrarono in America, ciò li indusse ad adattare la loro tradizione guerriera alla divulgazione come vera e propria arte marziale nelle palestre e nei circoli sportivi.
Anche gli insegnamenti divennero col tempo più precisi e ben strutturati. Iniziò ben presto quindi a diffondersi l’uso del bastone, singolo e doppio, del coltello, della spada e daga, con molte altre armi della tradizione filippina, oltre al combattimento a mani nude.
Non bisogna dimenticare però che tutte le molteplici influenze non compromettono l’originalità del Kali, ma ne fanno un elemento estremamente poliedrico e versatile, sviluppatosi dall’esperienza di anni ed anni di guerre, guadagnando così un posto tra i più letali ed efficaci sistemi di combattimento.
Kali Kalasag
Con il passare del tempo e con la diffusione negli USA e nel resto d’Europa, il Kali ha sviluppato numerosi stili differenti. Uno di questi è il Kali Kalasag fondato dal Maestro Vito Lettieri.
Dopo molti anni di studio e pratica delle arti marziali, il Maestro Lettieri ha deciso di fondere in un unico sistema tutte le qualità marziali di un’arte antica per poi unirle ad un programma facilmente comprensibile e con un percorso chiaro e delineato. In questo modo si dà all’allievo la consapevolezza delle competenze acquisite e la possibilità di notare fin da subito i propri progressi.
Il nome Kalasag (scudo) è stato scelto per ricordare, il principio di protezione e sicurezza che distingue questo stile, nonostante sia relativamente moderno, affonda le sue radici nella tradizione.
Lo studio di quest’arte prevede, a mani nude, tecniche con colpi di braccia e gambe, leve articolari e lotta al suolo, mentre nel settore delle armi ci sono tecniche con bastoni che possono variare di lunghezza, dal più piccolo di cm.15 al più grande cm. di 180, mentre per le lame c’è lo studio del coltello, della daga e delle spade tradizionali del sud-est asiatico.
Il Kali Kalasag e il suo fondatore hanno ricevuto negli ultimi vent’anni, numerosi riconoscimenti, sia in campo nazionale che internazionale.